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Immagine del redattoreAraldi del Vangelo

“Madonna Bianca”.



Madonna Bianca, la eccelsa Patrona di Portovenere.


Nello splendido e caratteristico borgo di Portovenere, situato in provincia della Spezia, dove la creazione si manifesta in tutta la sua grandiosa e straordinaria bellezza, all’interno della piccola chiesa di San Lorenzo, è custodito il quadro della “Madonna Bianca”, la cui festa, che ha origini molto antiche, si celebra ogni anno il 17 agosto.


Il culto mariano di Portovenere risale ad una notte estiva del 1399, quando, nella casa di un certo Luciardo, si verificò un miracolo. Era la fine del 1300 e la popolazione del luogo, viveva in una situazione di completa lontananza dal Signore. Nella sua casa, Luciardo stava pregando Dio, davanti ad un’icona della Madonna, perché operasse un miracolo.


Portovenere era malata fisicamente e spiritualmente, la peste stava mietendo innumerevoli vittime e la popolazione era in un stato di totale ateismo.


Nella stessa stanza, c’era anche un’icona mariana, vecchia e annerita dal tempo, al punto che, non si delineavano bene le immagini. Per capire meglio la storia, bisogna tornare indietro nel tempo di 816 anni: siamo precisamente nel 1202, Papa Bonifacio II indice la quarta crociata che culminerà, al termine degli scontri, nel 1204, con la fondazione dell’impero Latino di Oriente.


In quel periodo è verosimile che una nave, di ritorno dalla Terra Santa, alla fine della guerra, carica di oggetti sacri, sia stata attaccata da un imbarcazione di Mori. Affinché i beni sacri e le iconografie, presenti sulla nave, non andassero in mano all’esercito di fede musulmana, si utilizzò una tecnica usuale per il tempo.


Venne chiuso ermeticamente, ciò che c’era di più prezioso per la cristianità, in un tronco di cedro del Libano e gettato in mare, nella speranza, che raggiungesse una costa.


Tra gli oggetti più rilevanti una pergamena della Vergine Maria e una reliquia di San Paconio (metto in evidenza i resti di questo santo per un motivo ben preciso che sarà possibile capire più avanti). In condizioni davvero miracolose “l’inusuale imbarcazione” raggiunse Portovenere ed ancora oggi è custodita nella navata sinistra della chiesa di San Lorenzo, così come anche la reliquia sopra l’altare. L’immagine annerita, cui scrivevo poche righe più sopra, appesa a casa di Luciardo Borghesi è proprio la stessa arrivata nel 1204. E’ impossibile, però, sapere cosa ci facesse quella pergamena a casa di un semplice abitante di Portovenere 197 anni dopo.


Tornando all’ agosto del 1399, impegnato nella preghiera, Luciardo fu il primo testimone di un miracolo incredibile. Notò che la vecchia immagine annerita stava tornando bianca (da cui l’origine del nome). Stupefatto, osservò il disegno cambiare forma: apparvero in maniera nitida due volti che non si distinguevano più: quello di Maria e del Santissimo Bambino che era nelle Sue braccia, ai lati le intere figure di San Cristoforo e Sant’Antonio Abate. Non si trattava di un semplice cambiamento di colore, La Madonna impegnata a tenere il suo adorato Figlio tra le braccia cambiò la posizione delle mani, giungendole in preghiera. Nelle manine del piccolo Gesù, che ormai si sosteneva da solo, un papiro con delle parole che invitavano tutti a pregare e a convertirsi, con la seguente frase: “Madre mia, ciò che Te piace Me contenta, purch’el peccatore del mal far se penta”. Sbalordito, Luciardo gridò al miracolo. I suoi concittadini iniziarono ad accorrere presso la sua casa stupefatti e incantati davanti al processo di trasformazione del dipinto, che durò diverse ore.

A certificare il miracolo intervenne il notaio Giovanni Michele di Vernazza che redasse una attenta cronaca dell’avvenuto, controfirmata da 60 presenti (i testimoni oculari furono circa il triplo). Evento questo eccezionale, perché il notaio che firmò l’atto era testimone in prima persona (uno dei pochissimi casi nella storia della cristianità). Il documento a tutt’oggi è custodito all’interno della Chiesa.


Il mattino seguente, il quadro, in pieno splendore, venne portato trionfalmente nella chiesa di S. Lorenzo e posto in un altare di marmo bianco. Un miracolo così grande attirò l’attenzione di figure importantissime nel corso dei secoli, di grandi santi che instaurarono una devozione nei confronti della Vergine: San Camillo, Santa Caterina da Genova e San Giovanni Bosco. Ci furono inoltre visite di diversi pontefici: Papa Gelasio II, Alessandro III, Innocenzo IV, Urbano V, Clemente VII, Benedetto XII, Pio VII. Anche le figure reali accorsero: Francesco II d’Austria, Maria de’ Medici di Francia, Maria Adelaide di Savoia.


E’ difficile interpretare la frase che Nostro Signore ci ha trasmesso in questo quadro “Madre mia, ciò che Te piace Me contenta, purch’el peccatore del mal far se penta” quello che però mi sembra chiaro è il tono d’amore nei confronti della Propria Madre. Questa frase conferma quanto già evidente, la posizione di Maria Mediatrice per noi e, la priorità assoluta per Gesù nel fare ciò che Lei desidera.


Al miracolo Portovenere si convertì, praticamente per intero, dando vita ad una vera e propria festività religiosa e, come conseguenza, la peste abbandonò miracolosamente la piccola cittadina. Sento di sottolineare una somiglianza con le Nozze di Cana, dove ricordiamo Gesù compiere il suo primo miracolo pubblico, su richiesta della sua Santissima Madre. Il miracolo in entrambi i casi accade, ovviamente, grazie ad un intervento della Santissima trinità ma nei Piani di Dio stesso c’era la volontà che questo accadesse su richiesta della Madre del Verbo Incarnato, la sposa mistica dello Spirito Santo, Maria Santissima.


Ritengo necessario evidenziare, poi, un altro aspetto che rende questa storia ancora più appassionante. La reliquia che accompagnò la Vergine nel suo viaggio, che vide come finale la guarigione miracolosa, fu proprio di San Paconio che morì proprio di peste circa 1000 anni prima. Faccio fatica a credere in una casualità, mi sembra chiaro piuttosto che tutto fosse nel disegno di Dio che non distingue tra passato e futuro, ai suoi occhi onnipotenti tutto è presente.


Ogni miracolo ha il suo fascino: quanta ricchezza, quanta fede, quanta devozione, quanto amore e soprattutto quanto mistero. Certo sono passati moltissimi anni ma qui non parliamo di una leggenda, abbiamo prove tangibili che questa sia STORIA. I miracoli avvengono anche nei nostri giorni anche se, accecati dalle cose del mondo e dallo scetticismo dominante non ce ne accorgiamo. Bisogna guardare agli avvenimenti delle nostre vite con gli occhi della fede, per capire che, molte volte, il miracolo che noi cerchiamo, è diverso da quello che, il Nostro Padre celeste, ha pensato per noi. Alla fine di tutto voglio rimarcare l’importanza di quella Donna che sulla croce Gesù ci ha permesso di chiamare Madre, Lei è il ponte sicuro per la nostra salvezza e il Re della storia non ha perso neanche questa occasione per ricordarcelo.


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