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Perché si copre il calice della Messa con un velo?

Immagine del redattore: Araldi del VangeloAraldi del Vangelo

Offertorio della Messa nella Basilica di Nostra Signora del Rosario, Caieiras (Brasile)
Offertorio della Messa nella Basilica di Nostra Signora del Rosario, Caieiras (Brasile)

All’inizio dell’Offertorio della Messa, l’accolito porge al sacerdote o al diacono il calice e la patena coperti da un piccolo velo del colore corrispondente al giorno liturgico, facendo attenzione che i vasi sacri rimangano nascosti all’assemblea. Il calice viene poi posto sull’altare e il velo viene rimosso.


La Chiesa ha sempre prestato la massima attenzione alla scelta e all’organizzazione dei riti liturgici, in modo che essi esprimano chiaramente le realtà sante che significano. E questo accade anche con il gesto di coprire con un tessuto sottile il calice e la patena nella Santa Messa. Sebbene non sia attualmente obbligatoria, questa usanza, piena di riverenza e venerazione, è lodata dalla Chiesa (cfr. Istruzione generale del Messale Romano, n. 118) perché, oltre a essere una tradizione antichissima, contiene uno straordinario simbolismo.


L’Eucaristia è il tesoro preziosissimo della Santa Chiesa, in cui sono contenute le più sublimi realtà soprannaturali, anche se velate ai nostri sensi. Infatti, sotto le apparenze del pane e del vino – i cui accidenti rimangono, ma la cui sostanza viene rimossa con le parole della Consacrazione – c’è Nostro Signore Gesù Cristo stesso, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. E il tessuto che copre il calice simboleggia questo mistero altissimo e ineffabile, che è propriamente il mistero della Fede.


A sua volta, il gesto di togliere il velo significa che questo mistero, lungi dall’intimorirci e dal diminuire la nostra intimità con Dio, è il mezzo che Egli ha scelto per rivelarSi a noi attraverso la fede, per avvicinarci e farci conoscere i suoi segreti.

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