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Necessità della devozione alla Santissima Vergine



Siamo nati alla vita della grazia per l’onnipotente intercessione di Maria Santissima, e a Lei vanno rivolte le nostre suppliche per il progresso spirituale e la perseveranza.


San Luigi Maria Grignion de Montfort dedica il primo capitolo del Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine a dimostrare la necessità di essere devoti della Madonna. In che senso? Cerchiamo di spiegare la tesi del Santo.


Necessità della devozione alla Santissima Vergine


Per comprendere dove desidera arrivare San Luigi, si deve leggere il capitolo con molta attenzione.

Dott. Plinio Corrêa de Oliveira oscula una statua scolpita da San Luigi Maria Grignion de Montfort, a Saint-Laurent-sur-Sèvre

Inizia col fare un preambolo e poi sviluppa la dimostrazione. In questo prologo, stabilisce la portata del termine necessità: Non si tratta di dire che Dio ha assolutamente bisogno della Madonna per salvare le anime, perché, essendo onnipotente e perfetto, non ha bisogno di nessuno. Egli è al di sopra di tutto e avrebbe potuto creare un mondo in cui la Madonna non esistesse e le anime si salvassero senza di Lei.

Mons. João Scognamiglio Clá Dias la statua di Maria Ausiliatrice della Casa Thabor, a Caieiras (Brasile)

La necessità di Maria nella vita spirituale è, pertanto, di altro genere. Dal momento che Dio l’ha creata dandoLe, con un atto liberalissimo della sua volontà, determinate perfezioni e attribuzioni, compresa la Mediazione Universale, la devozione a Lei diventa necessaria. In altre parole, la Chiesa cattolica non sostiene che Dio ha bisogno della Madonna, ma afferma quanto segue: il Signore l’ha voluta necessaria alla nostra salvezza, e così l’ha disposta con una deliberazione dei suoi superiori disegni.


Trascendentale importanza dell’Incarnazione

La dimostrazione che San Luigi Grignion fa della necessità della devozione alla Madonna si basa sul ruolo che Ella ha avuto nell’Incarnazione. Prima di tutto, impostiamo bene la questione.


La prima tesi che dobbiamo ricordare è quella della somma importanza dell’Incarnazione nell’opera della creazione. A questo riguardo i teologi discutono su un punto tra di loro. Alcuni dicono che se l’uomo non avesse peccato, il Verbo Eterno non avrebbe assunto la nostra carne; altri affermano che l’Incarnazione sarebbe avvenuta anche senza la colpa originaria.


Da qui i primi concludono che, sebbene sia stato un male, il peccato di Adamo costituì un vantaggio per l’uomo; per questo la Liturgia canta il Sabato Santo: O felix culpa… – O colpa felice, che ci ha meritato un tale Redentore! Cioè, senza la caduta dei nostri primi padri, non avremmo avuto la felicità di possedere il Salvatore.


In un modo o nell’altro, sia che ammettiamo questa o quella tesi, dobbiamo riconoscere che l’Incarnazione del Verbo non è un episodio tra gli altri nella Storia dell’umanità, ma piuttosto, come la Redenzione, un fatto culminante.

Essendo Dio Colui che è, eccezion fatta per la generazione del Verbo e la elaborazione dello Spirito Santo, non è mai accaduto nulla che, da lontano, potesse essere così importante quanto l’Incarnazione della Seconda Persona della Santissima Trinità. Si tratta di un fatto legato alla natura divina stessa, e ciò che riguarda Dio è incomparabilmente più rilevante di ciò che si riferisce all’uomo. L’Incarnazione trascende tutto in importanza, e ad essa si lega, intimamente, la Redenzione.

Ruolo della Madonna nei piani divini


Per questo motivo, il ruolo della Madonna nell’Incarnazione situa bene il valore di Lei in tutti i piani divini, e lo fa proprio in ciò che essi hanno di più importante e fondamentale.

Annunciazione del Beato Angelico (dettaglio)

Troviamo ammirevole, ad esempio, il fatto che Nostro Signore abbia scelto Costantino per tirare fuori la Chiesa dalle catacombe. Ma che cos’è questo a confronto con l’aver eletto la Madonna, da tutta l’eternità, perché fosse in Lei generato il Salvatore? Niente, assolutamente niente. Ammiriamo molto Anchieta, perché ha evangelizzato il Brasile. Ora, cos’è evangelizzare un paese rispetto al cooperare all’Incarnazione del Verbo? Niente!

Poniamo che si trattasse di salvare il mondo dalla crisi attuale e di ristabilire il Regno di Cristo, e supponiamo che Nostro Signore scegliesse un solo uomo per questo compito. Troveremmo questa missione formidabile, e giustamente. Ma cosa sarebbe questo di fronte alla missione della Madonna? Niente! Essa si situa su un piano che va al di là del confronto con il ruolo storico di qualsiasi persona, compreso quello di San Pietro, nonostante egli sia stato il primo Papa.

Annunciazione del Beato Angelico (dettaglio)

Per quanto concerne la Madonna, si è sempre obbligati a ripetere l’espressione: “Al di là di ogni confronto”. Lei fa saltare in aria il vocabolario umano. C’è una tale sproporzione tra Lei e tutte le creature che l’unica cosa sicura da dire è “al di là di ogni confronto”…

Ricordate queste nozioni, dobbiamo concludere che studiare la partecipazione della Madonna nell’Incarnazione è analizzare il suo ruolo nell’evento più importante di tutti i tempi, insieme alla Redenzione. E quale è stato questo ruolo?


San Luigi Grignion risponde considerando la partecipazione delle Tre Persone della Santissima Trinità nell’Incarnazione, e poi la cooperazione della Madonna con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo.


Cooperazione con il Padre Eterno


Secondo il linguaggio delle Scritture, Gesù Cristo fu inviato nel mondo dal Padre Eterno per salvare gli uomini. L’Antico Testamento, in una delle sue profezie, afferma su Nostro Signore: “Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto, che io faccia il tuo volere. ” (Sal 40, 8-9).


Gesù Cristo parla costantemente del suo Padre Celeste come di Colui che Lo ha mandato e Si è manifestato in Lui in quanto suo Figlio prediletto. È il Padre che ha invocato consegnando la sua anima, con le parole: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”(Lc 23, 46).


Ora, se il Padre Eterno ci ha mandato Gesù Cristo, qual è stato il ruolo della Madonna in questo atto?


Dobbiamo considerare, prima di tutto, che il mondo non era degno di ricevere Nostro Signore Gesù Cristo. Se Egli ci è stato inviato dal Padre Eterno, è stato a causa della Vergine Santissima, che ha implorato la sua venuta. Ed Egli lo ha consegnato a Maria perché era l’unica degna di riceverLo.

In questa prospettiva, si comprende meglio la lamentela contenuta nel Vangelo di San Giovanni: “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1, 11). I suoi non Lo avrebbero ricevuto, ma la Madonna Lo avrebbe accolto in modo sublime, ed è per questo che Egli è venuto: perché l’ha trovata nel mondo, altrimenti non sarebbe disceso dal Cielo.


La comparsa di Cristo sulla terra è, pertanto, frutto della presenza e delle preghiere della Vergine Santissima. In questo modo Ella ha collaborato con l’atto del Padre Eterno con cui Gesù è stato mandato nel mondo.

La fecondità di Dio Padre è infinita, al punto che l’idea formata da Lui di Se stesso genera una Persona Divina. Ebbene, questa fecondità è stata trasmessa alla Madonna, perché generasse Gesù e tutti i membri del Corpo Mistico di Cristo.


La Madonna è, dunque, Madre dei fedeli, ma non solo nel senso allegorico e metaforico di volerci bene: Ella lo è veramente nell’ordine della grazia. E se questa Maternità Divina esiste, significa che il Padre Eterno Le ha in qualche modo comunicato la sua stessa fecondità.

Applicazioni per la nostra vita spirituale

Tanto per il fatto che la Madonna ha meritato con le sue preghiere la venuta del Messia, quanto per il fatto che ha ricevuto la fecondità del Padre Eterno, possiamo trarre lezioni per la nostra vita spirituale. Per questo, dobbiamo prima analizzare la Santissima Vergine nel suo zelo per la causa di Dio.


Nella sua preghiera, Ella certamente osservava la situazione di estrema miseria morale in cui era caduto il popolo eletto e desiderava ardentemente che Israele fosse riportato alla sua antica condizione. Considerava anche la decadenza dell’umanità, sapendo meglio di chiunque altro quante anime si perdevano in quell’epoca pagana, e vedeva il demonio imperare sul mondo.


Maria Santissima fece, allora, il ruolo di San Michele in Cielo in terra: la sua preghiera, che chiedeva a Dio di venire nel mondo, equivale al “Quis ut Deus?”1 dell’Arcangelo. È Lei che Si ribella contro questo stato di cose; solo Lei ha la supplica molto potente per sferrare un colpo che trasforma tutto.


Allora, la pienezza dei tempi si chiude: Nostro Signore Gesù Cristo nasce e tutta l’umanità è ricostruita, rigenerata, elevata e santificata. Le anime cominciano a salvarsi a profusione, le porte del Cielo si aprono, l’inferno è schiacciato, la morte è distrutta, la Chiesa Cattolica fiorisce sulla Terra. E tutto come effetto della preghiera della Madonna.

Non sarebbe una buona preghiera se, per esempio, contemplando il Mistero dell’Annunciazione durante la prima decina del Rosario, avessimo in mente la Madonna che chiede la venuta del Salvatore, e la supplicassimo affinché Gesù Cristo trionfi nuovamente nel mondo, con una futura vittoria della Chiesa Cattolica? Non abbiamo lì una buona applicazione di questo mistero per la vita spirituale? Non è così che quest’ultima deve essere vista, vissuta e condotta? Questo non e’ molto piu’ solido che un trascinato pio mormorio?

Senza dubbio, è con queste verità di Fede che si alimentano la pietà e tutta la vita spirituale.

Pietà basata su princìpi, non su sentimenti


Contempliamo la Madonna che affretta, con la sua preghiera, la venuta del Messia. Ora, se Nostro Signore viene a noi anche nella Comunione, possiamo e dobbiamo chiedere alla Vergine Maria, mentre ci prepariamo a ricevere il Suo Figlio Divino, qualcosa dei sentimenti con cui Lo ha accolto al momento dell’Incarnazione.

Madonna del Buon Consiglio

E se vogliamo ottenere per qualcuno la grazia della Comunione quotidiana, non sarà utile chiedere alla Madonna di ottenere per quell’anima la ricezione quotidiana di Nostro Signore, ricordandoLe l’efficacia della preghiera con cui Ella ha ottenuto la venuta di Gesù Cristo nel mondo?


D’altra parte, consideriamo la partecipazione della Madonna alla fecondità del Padre Eterno per generare membri del Corpo Mistico di Cristo.

Quando passiamo vicino a un battistero, dobbiamo ricordarci di rivolgere una preghiera alla Vergine Santissima, chiedendoLe di conservarci, fino alla morte, nella corrispondenza con la grazia del Battesimo. È presso un fonte battesimale che siamo entrati nel seno della Chiesa Cattolica, siamo nati per la vita soprannaturale e, con la preghiera della Madonna e la fecondità di Dio nostro Signore, siamo stati generati membri del Corpo Mistico di Cristo, di cui Maria è la vera Madre.


Se ancora ricordiamo che siamo nati per la vita della grazia con la stessa onnipotente intercessione della Santissima Vergine, allora dovremo fare tutto il possibile per chiedere a Lei di conservarci nei doni celesti del Battesimo e di riempirci della virtù del senso cattolico, coronamento di questa unione estremamente intima con Cristo.

La pietà deve consistere nel formare disposizioni di spirito basate su questi principi insegnati dalla Chiesa e dalla Teologia, e non su semplici sentimenti. Tali insegnamenti generano un amore molto serio e molto solido per la Madonna. È così che si costruisce la vera devozione a Maria e si fonda l’autentica vita spirituale.


Estratto, con piccoli adattamenti, da: Dr. Plinio. São Paulo. Anno VII. N.74 (maggio, 2004); p.20-25

1 Dal latino: “Chi come Dio?”

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