Monti, alberi e animali esultate di gioia! Ad ogni creatura arrivi la lieta notizia: Dio si è fatto uomo!
Mentre l'umanità camminava nelle tenebre, una luce la sorprese: la luce di un parto estraneo al dolore, alla vergogna e alla corruzione, che consacrò una Vergine, prima e dopo di esso.
Dove è cominciata la salvezza? Nel Fiat di Maria. Infatti, Dio, estremamente rispettoso verso la più pura delle Sue creature, Le chiese di poter diventare, da Figlia qual era, anche Madre e Sposa Sua.
Quanto è profondo il legame di Maria con la trinità! Quanto è profonda la partecipazione di Maria alla redenzione operata da Suo Figlio e nostro Dio!
Ed ecco che, come ci ricorda San Bernardo, la Parola nasce senza parlare: nasce il Santo tra i santi, nasce un Dio bambino tra le mani di una Madre sublime e di un Padre che, nonostante non abbia collaborato alla Sua nascita, ha meritato la fiducia di Dio e lo splendido premio della custodia del Redentore.
Dottor Plinio afferma che, alla nascita del Salvatore, il Grande San Giuseppe, tanto assorto nel contemplare Suo figlio e Suo Dio, non si accorse neanche degli animali che lo circondavano nei pressi della mangiatoia, e non sembrò neppure accorgersi dei cori angelici che squarciavano le nubi, dal più alto dei cieli.
Ci ricorda Sant'Agostino che: "Dio per causa mia è adagiato in una mangiatoia, colui che regola il corso dei secoli è diventato debole, ma non ha perduto la sua potenza. Dio assunse ciò che non era, ma rimase ciò che era. Dio per redimermi, emesse un vagito nella mangiatoia, come un bambino che non sa ancora parlare. Colui che ha posto il nome a ogni cosa in questo universo, sceglie di venire bambino nel mondo".
Sant'Alfonso disse, riguardo a questa incarnazione e a questo fuoco d’amore, che, l'umanità peccatrice, cacciata dal Paradiso Terreste a causa dei suoi progenitori, chiuse per se stessa le porte della salvezza. Dio, a quel punto, sembrò dire, afflitto: "Cosa farò adesso che ho perduto gli uomini, che erano la mia delizia?".
Ma, Dio, Tu non hai bisogno di noi per essere felice!
Il Padre rispose: "Tutto è vero, ma avendo perso gli uomini è come se avessi perso tutto"
Pensate, infatti, che San Tommaso dichiarò: "Dio ama tanto l’uomo, come se fosse Suo Dio: è come se Egli, senza l’uomo, non potesse essere felice".
Allora, Dio, aggiunse, dopo quelle addolorate parole: "Si trovi un redentore per l’uomo, che soddisfi la mia giustizia".
San Bernardo racconta che la Giustizia affermò di essere perduta, nel caso in cui Adamo non venisse punito, ma che la Misericordia le rispose che sarebbe stata lei ad essere perduta, se l'uomo non fosse stato perdonato.
In tale contesa il Signore decise che, per salvare l’uomo reo di morte, fosse necessaria la morte di un innocente.
Allora Dio chiese a tutto il paradiso: "Chi di voi va?".
Tutti tacquero ed intervenne il Verbo: <<Padre, la Vostra Maestà è infinita e non può essere soddisfatta da nessuna creatura, seppur pura come un angelo, e certamente non da un uomo. Nonostante le tante promesse e le tante minacce, l’uomo non è riuscito a comprendere l'amore che noi tre, con lo Spirito Santo, abbiamo per lui. Se vogliamo che capisca il nostro amore, quale occasione migliore abbiamo, se non quella che vada Io stesso sulla terra? Farò così: prenderò carne umana, e pagando, con la mia morte, la pena lui dovuta, soddisferemo la Nostra giustizia e la Nostra misericordia>>
Quindi, il Padre gli disse: "Oh Figlio, ma avrete una vita di sole pene!"
Rispose il figlio: <<Non importa Padre, vado io>>.
"Ma Voi sarete bambino! Nascerete in una mangiatoia, sarete fuggiasco in Egitto e cercheranno di ucciderVi, oh Figlio".
<<Non importa Padre, vado io>>.
"Oh Figlio, sarete disprezzato e anche diversi, tra quei pochi che Vi amano, Vi abbandoneranno, e sarete preso dai vostri nemici che, dopo averVi chiamato impostore, mago e pazzo, Vi sputeranno addosso, Vi flagelleranno, Vu incorreranno di spine e, finalmente, Vi faranno morire svergognato sul legno della croce"
<<Non importa, vado io>>.
Così Dio venne al mondo, nell’unica famiglia degna, in tutta la storia, di tale missione.
Riflettiamo su ciò che ci dice Monsignor Joao: Dio si è voluto incarnare per perdonare un uomo che, dall’inizio, ha sempre cercato detronizzarlo perché l'uomo stesso occupasse il Suo trono. E Dio, con immenso amore, cosa fa? Non permette all'uomo di rinunciare alla sua sete di infinito, ma dà una nuova via incarnandosi in un uomo.
Così facendo, Dio divinizza la natura umana per poter annunciare all'uomo: "Ora puoi partecipare alla Mia divinità, e farlo seguendo i Miei insegnamenti, godendo della Mia presenza per tutta l’eternità".
In conclusione, ricordiamo un pensiero congiunto dei nostri fondatori: in tutto questo noi chi siamo? In questo mondo lontano da Dio, chi dobbiamo essere? Dobbiamo essere coloro che non piegano nemmeno un solo ginocchio davanti al demonio, coloro che hanno la legge di Dio scolpita nell’anima, coloro che amano la purezza immacolata dell’ortodossia, coloro che hanno misericordia del peccatore pentito e che implorano la misericordia di Dio per le proprie mancanze.
Noi, seguendo Gesù, avremo fame e sete di virtù, e anche se, per i nostri ideali, ovvero per i precetti di Dio, saremo soli e abbandonati, noi rimarremo fedeli perché non vogliamo che, l’inconvenienza della tua nascita, oh Gesù, che arrivò fino a quel sangue versato sulla croce, vada sprecata.
Saremo pochi o molti? Non importa, quello che è certo è che, un giorno, molto vicino, il cuore immacolato di Maria trionferà!
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