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Novena di Natale – Sesto giorno.



Gli Angeli (recitare il 21 dicembre)

Il ruolo degli Angeli nel Natale del Signore è proficuo. Li troviamo prima della Sua nascita intenti a spianare le vie del Signore. La notte della nascita compaiono davanti ai pastori per eseguire la prima melodia natalizia. E successivamente continuano ad operare al servizio della Sacra Famiglia per custodire la vita del Bambino sottraendolo alle grinfie assassine di Erode.


Nel Vangelo di San Luca, l’Arcangelo Gabriele compare davanti a Zaccaria per annunciargli che sarebbe stato scelto come padre del Precursore. L’Anziano Sacerdote, alquanto incredulo, mette in dubbio le parole dello spirito celeste, e questi lo punisce rendendolo muto, perché “non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo” (Lc 1, 20). Di nuovo in San Luca, troviamo il magnifico arcangelo Gabriele che si presenta davanti a Maria e la saluta con giubilo e riverenza: “Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te” (Lc 1, 28). Da quel dialogo sublime uscirà la più bella soluzione al più terribile problema: il Verbo si farà carne ed abiterà fra noi per salvarci dai nostri peccati.

Anche San Giuseppe fu oggetto della visita di un Angelo al fine di risolvere il suo dramma interiore davanti alla gravidanza della sua Sposa. Infatti, pur non dubitando mai dell’integrità di Lei, e, portato dall’umiltà più profonda, si sentiva indegno di essere vicino come marito alla Vergine di Isaia, scelta per concepire senza concorso d’uomo. Ed ecco che in sogno, un Angelo lo rassicurò: “Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: ‘Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati’” (Mt 1, 20-21).


È utile poi ricordare che gli Angeli si sono prodigati con cura per servire la Sacra Famiglia finanche immediatamente dopo la nascita di Gesù. San Giuseppe ebbe in sogno l’avviso sulle pessime intenzioni di Erode e sull’urgenza di fuggire in Egitto, restando là finché non fosse stato avvertito (Mt 2, 13). In modo simile, i Re Magi furono messi in guardia in sogno per tornare senza passare da Erode. Alla fine, morto Erode, lo stesso San Giuseppe ricevette in sogno l’ordine di tornare nella terra d’Israele (Mt 2, 20).


Tuttavia, gli Angeli che solitamente si mettono nei nostri Presepi non sono quelli sopracitati. Generalmente vediamo l’Angelo che apparve ai pastori nella notte stessa di Natale, accompagnato magari da altri spiriti celesti che reggono tra le mani un’insegna con le parole: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in Terra agli uomini che Egli ama”.


La presenza degli Angeli, esseri di puro spirito, naturalmente molto superiori agli uomini, fa dei nostri Presepi i testimoni della superiorità di Cristo sugli Spiriti Celestiali. In effetti, stanno al suo servizio e gli prestano omaggi per la sua divinità e per la sua grazia. Così ci spiega l’epistola agli Ebrei: “Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato? E ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio” (1, 5-6).


Tale superiorità riempia i nostri cuori di fiducia nell’ausilio potente e fraterno degli Angeli che il Signore ha disposto per accompagnare e seguire i fratelli del suoDivin Figlio. Ricorriamo a loro spesso e con fiducia, così saremo difesi dalle insidie del male e rallegrati dalla loro amabile e luminosa compagnia.



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